La Commissione europea è forse l’unica che sembra muoversi per sostenere l’Italia alle prese con il grande problema dei migranti. Incrementare ulteriormente la capacità delle autorità libiche grazie a un progetto dotato di 46 milioni di euro; finanziare la creazione in Libia di un centro di coordinamento e soccorso marittimo pienamente operativo e aumentare i finanziamenti per la gestione della migrazione in Italia di ulteriori 35 milioni di euro da mobilitare immediatamente sono solo alcune delle azioni che la Commissione intende mettere in atto. L’intento è di sostenere l’Italia e ridurre i flussi migratori anche garantendo piena mobilitazione delle agenzie dell’UE anche aumentando il numero delle unità mobili che contribuiscono al trattamento delle domande dei richiedenti asilo o dispiegando su richiesta dell’Italia la guardia di frontiera e costiera europea, forte di 500 esperti sul rimpatrio.

La proposta prevede, inoltre, di avviare e finanziare un nuovo sistema di reinsediamento, in particolare da Libia, Egitto, Niger, Etiopia e Sudan di concerto con l’UNHCR e con decorrenza immediata; di collaborare con la Libia per rafforzare i controlli sulla frontiera meridionale, in cooperazione con i paesi del G5 Sahel e gli Stati membri e con il sostegno finanziario dell’UE; di intensificare gli interventi per stipulare accordi di riammissione (o accordi informali equivalenti) con i paesi di origine e di transito, con il sostegno degli Stati membri. Intensificare la cooperazione con Niger and Mali nell’ambito del quadro di partenariato per prevenire gli spostamenti verso la Libia e continuare a lavorare con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) per accelerare i rimpatri volontari assistiti dalla Libia e dal Niger verso i paesi di origine, anche mediante un aumento dei finanziamenti.

Garantire di concerto con gli Stati membri la piena attuazione del quadro di partenariato, anche estendendolo ad altri paesi rispetto ai 5 prioritari, esercitando pressioni di tipo sia positivo che negativo e garantire finanziamenti equivalenti ai 200 milioni di euro già stanziati nel 2017 per la “finestra” per l’Africa settentrionale (“North Africa window”)anche per il 2018, sono le azioni della proposta che la commissione ha messo nero su bianco.

Da parte loro gli stati Membri dovrebbero contribuire in modo più sostanziale al Fondo fiduciario UE-Africa per integrare il contributo di 2,6 miliardi di euro del bilancio limitato dell’UE, in linea con gli impegni da loro assunti nel novembre 2015 (cfr. tabella); accelerare il ricollocamento dall’Italia, reagendo in modo più rapido alle richieste italiane, aumentando la consistenza e la regolarità degli impegni; contribuire, di concerto con la Commissione e il servizio per l’azione esterna, al dialogo con la Tunisia, l’Egitto e l’Algeria e incoraggiare tali paesi ad associarsi alla rete Seahorse per il Mediterraneo e invitare la Tunisia e la Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo; accelerare, di concerto con il Parlamento europeo, le discussioni sulla riforma del sistema di Dublino per la distribuzione delle domande di asilo all’interno dell’UE, al fine di disporre di un quadro più stabile per affrontare tali problemi in futuro; mobilitare le loro capacità, in sinergia con quelle della guardia costiera e di frontiera europea, per contribuire al rimpatrio dei migranti irregolari dall’Italia. Il nostro Paese avrà l’impegno di redigere un codice di condotta per le ONG che eseguono attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo; rispettare gli impegni assunti in materia di ricollocamento; attuare in tempi rapidi la legge Minniti e accelerare i rimpatri.

Per ora la Commissione del presidente Jean-Claude Juncker ha pensato a misure da adottare per accelerare gli interventi collettivi dell’Unione europea lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Una proposta che si spera venga accettata nel corso nella riunione informale del Consiglio “Giustizia e affari interni” in calendario giovedì a Tallinn.