Cosa succede se una ventina di giovani, accomunati dall’interesse per l’Unione Europea e dall’amore per la natura, prendesse parte a una walking discussion immersa nel verde? È già successo e la risposta è Step by Step. Nei prossimi mesi questa opportunità si ripeterà per altri giovani. Anche questa volta vitto e alloggio durante i giorni di cammino saranno gratuiti con metà dei partecipanti selezionati che partirà Bergamo e l’altra metà da Brescia, alla volta di un punto di incontro a metà strada: un incontro non solo fisico, ma anche un vero e proprio scambio di idee e opinioni sui temi trattati durante le giornate di cammino. A cambiare è il calendario dell’appuntamento, primaverile e non estivo, con un obiettivo ben preciso: prepararsi insieme all’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno. Quest’anno le date scelte sono infatti quelle 7, 8 e 9 maggio e l’evento finale sarà proprio in onore della Festa dell’Europa, che celebra la pace e l’unità, a un mese dalle prossime elezioni. Non a caso, questa seconda edizione vede anche la collaborazione dello Europe Direct di Brescia, il centro d’informazione alla cittadinanza di Commissione e Parlamento europeo.

 

 

Dopo il grande successo del 2023, è in partenza una nuova edizione di Step by Step – incontrarsi è una passeggiata, l’iniziativa realizzata da HG80 con la collaborazione di Slow Ride Italy, gli Assessorati alla Cultura e Assessorati alle Politiche Giovanili dei Comuni di Bergamo e di Brescia e già sostenuta dall’Ufficio in Italia del Parlamento europeo della città di Milano. In attesa della partenza dei camminatori di quest’anno ci siamo chiesti cosa aspettarci; perché i presupposti sembrano gli stessi, ma il risultato potrebbe variare.

Dove tutto è partito

La prima edizione del progetto era inserita nella programmazione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 di cui è figlia anche la Via delle Sorelle, un cammino a tappe, nato per collegare le due città sviluppando la coesione territoriale e promuovendone il patrimonio paesaggistico, culturale e artistico. A settembre 2023, due gruppi di ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni provenienti da tutta Italia, hanno camminato per tre giorni discutendo di temi cari all’Unione Europea: relazione tra ambiente e cultura, accessibilità, cittadinanza attiva e lavoro. Un gruppo è partito da Bergamo, l’altro da Brescia, entrambi seguiti da guide professioniste, accompagnatori e facilitatori, ma anche professionisti del mondo della cultura e del sociale, esperti di questioni ambientali, europee nonché rappresentanti delle amministrazioni locali.

130 i chilometri totali percorsi dai giovani attraversando oltre 30 Comuni, godendo dell’ospitalità delle strutture convenzionate e ammirando le bellezze naturali e antropiche del territorio collocato tra le città lombarde. 

 

Voce ai camminatori

Nei giorni scorsi due compagni di cammino, Abdullah Javed, giovane bresciano impegnato attivamente nel sociale, e Matilde Coluccini, camminatrice toscana e autrice della nostra redazione online, hanno avuto modo di confrontarsi e riflettere insieme sulla loro esperienza.

Alla domanda «cosa ti sei portato a casa dall’esperienza di Step by Step?», Abdullah risponde: «“Provare a fare cose”, cioè la capacità di abbracciare ogni opportunità che mi si presenta. In altre parole, diventare uno yes-man in grado di accogliere tutti gli stimoli. Perché per diventare bravi e in gamba, bisogna circondarsi di persone in gamba. Ho avuto bisogno di tempo per processare e realizzare quello che mi sono portato a casa da Step by Step, ma poi ho capito che aveva alimentato quella voglia di mettermi in gioco che avevo sempre avuto ed è stato lo stimolo giusto per spingermi verso altre esperienze proposte dall’UE, per esempio uno scambio culturale». «Grazie a questa esperienza – aggiunge Matilde – ho conosciuto persone nuove e fatto nuove amicizie, con le quali sono tutt’ora in contatto ogni giorno. Per non parlare della voglia di tornare a intraprendere un cammino: questa esperienza mi ha regalato una nuova passione, o meglio, risvegliato una passione che ho sempre avuto ma che ultimamente era stata accantonata. Ho imparato poi molte cose nuove, soprattutto sul funzionamento dell’Unione Europea, nonostante credo sia mancato un dialogo più mirato».

Infatti, al di là di alcuni incontri di formazione precedenti il cammino, durante il percorso non c’è stato un dialogo particolarmente mirato sui meccanismi delle istituzioni e il loro impatto sulle politiche nazionali. Tuttavia, «un dialogo con la classe politica può essere difficoltoso in certi contesti», ci dice Abdullah, che ha preferito l’incontro con le piccole realtà e associazioni del territorio perché ritiene sia importante anche dare precedenza alla dimensione comunitaria. A tal proposito, pur riconoscendo la difficoltà che spesso i giovani hanno nel far sentire la propria voce, Matilde ricorda in che modo il dialogo con alcuni amministratori locali le sia stato utile per conoscere le storie dei luoghi e per portarsi a casa qualche spunto o idea da riproporre nella propria città: «Ho fatto tesoro delle parole scambiate con sindaci, assessori e rappresentanti delle realtà locali, che mi hanno raccontato la loro esperienza e i loro progetti, spesso legati all’Unione Europea, ma anche con i membri degli Uffici del Parlamento Europeo di Milano e con i compagni di cammino che hanno fatto esperienze, lavorano, studiano o anche semplicemente conoscono l’Europa».  È bastato questo, e non è poco.

A conti fatti però sia Matilde che Abdullah sono d’accordo su quale sia stata la parte migliore di quella esperienza: condividere quella sensazione di pace e di riposo dopo aver macinato chilometri e chilometri di cammino. «Camminare aiuta a essere connessi con sé stessi, con il proprio corpo, con l’ambiente circostante e con gli altri – ci dice Matilde, e Abdullah aggiunge – rispetto ad altri contesti ed esperienze, durante un cammino si viene a creare un rapporto diverso con i compagni e gli accompagnatori, grazie anche alle numerose attività legate alla comunicazione e al confronto empatico». A proposito della seconda edizione, Abdullah ci ha riferito che farà parte del prossimo cammino come accompagnatore e, nonostante senta questo come un «compito di responsabilità», non vede l’ora di «dare energia a tutti quelli che ci saranno e vedere quali saranno le emozioni e cosa proveranno i nuovi ragazzi chiamati a camminare. Perché – continua – il nostro compito è quello di essere messaggeri e ambasciatori di quello che abbiamo fatto e di quello che faremo». Infine, aggiunge che da parte sua spera di «coinvolgere in questo quadro sempre più realtà, che possano offrire spunti diversi per aiutare la comunità».

Insomma, un’esperienza piena, arricchente e soprattutto capace di restituire la misura dell’impatto che la collaborazione di piccole realtà che lavorano e fanno volontariato sul territorio può fare su larga scala.

 

Fonti e approfondimenti