Più della Bulgaria, la metà della Romania, poco meno dell’Ungheria, cinque volte l’Estonia: è il Pil in nero italiano, una cifra che permetterebbe a questo stato sommerso di essere tranquillamente un 28 esimo membro dell’Unione al posto della Gran Bretagna.
La riflessione viene spontanea dalla diffusione degli ultimi dati Istat.  L’economia non osservata (ossia il sommerso economico e le attività illegali) vale appunto circa 208 miliardi di euro, pari al 12,6% del Pil (dati 2015). Appunto oltre il 100% del Pil di tanti paesi dell’Ue. Il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta a poco piu’ di 190 miliardi di euro, quello connesso alle attivita’ illegali (incluso l’indotto) a circa 17 miliardi di euro. La tendenza sarebbe comunque al calo in quanto l’incidenza della componente non osservata dell’economia sul Pil, che aveva registrato una tendenza all’aumento nel triennio 2012-2014 (quando era passata dal 12,7% al 13,1%), ha segnato nel 2015 una brusca diminuzione, scendendo di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Non che ci sia da brindare.
Impressionante anche il numero di abitanti di questo stato nello Stato, sono più dei catalani che reclamano l’autonomia. Sempre l’Istat stima infatti che nel 2015 le unità di lavoro irregolari sono state 3 milioni 724 mila, soprattutto dipendenti (2 milioni 651 mila) e in crescita sull’anno precedente di 57 mila unita’. In pratica un numero superiore agli stessi disoccupati e a coloro che non cercano più un posto. Il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza delle unita’ di lavoro non regolari sul totale, e’ pari al 15,9% e tocca il 47,6% nei servizi alla persona. Risulta inoltre “molto significativo” in agricoltura (17,9%), nelle costruzioni (16,9%) e nei settori commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (16,7%).
Se tutti questi lavori emergessero e fossero retribuiti e se si recuperassero anche i 110 miliardi di euro stimati di evasione fiscale, chissà quanto l’Italia sarebbe più ricca. Potremmo fare meno debito e abbassare le tasse, per dire, di circa 300 miliardi.