Di seguito il reportage dell’Agenzia Ansa

ANSA/ Libri: Gli Arrabbiati, un esercito in Europa
Sommella, persone dimenticate, vero pericolo e’ spread sociale

(di Marzia Apice)

(ANSA) – ROMA, 05 NOV – C’e’ un esercito di milioni di  cittadini infuriati e scontenti, che non tollerano piu’ le  incongruenze di un’Europa vissuta come iniqua, farraginosa e inutile: sono “Gli Arrabbiati” del saggio di Roberto Sommella,  edito da La Nuova Europa, che racconta senza mezzi termini cosa sta accadendo nel Vecchio Continente, soprattutto relativamente a cio’ che “sentono” gli europei. Con uno sguardo ampio e lucido, che analizza la situazione del nostro Paese e non solo, il libro offre al lettore una fotografia  ell’Unione Europea e delle sue mancate risposte ai problemi reali dei cittadini.  

Le sfide da affrontare, e davanti alle quali l’Unione appare inadeguata, sono molte: dalla disoccupazione all’immigrazione, dalla sicurezza alla burocrazia, dai nazionalismi al populismo, senza contare la crescita asimmetrica tra i Paesi membri e l’incapacità’ dei palazzi del potere di comunicare le proprie attivita’, c’e’ molto lavoro da fare per colmare la distanza tra cittadini e istituzioni. L’autore descrive con attenzione la rabbia dilagante in Europa nella vita reale e in quella digitale, in particolare sui social network: un sentimento distruttivo e cieco,  limentato dalle fake news e dalla “ignoranza artificiale” che opera una continua “decostruzione del sapere”.   

“In Europa ci sono troppe sedi, troppi parlamentari, troppi numeri: abbiamo dimenticato le persone. Il vero spread che deve preoccupare e’ quello sociale”, ha spiegato Sommella alla presentazione del libro a Roma, condividendo le sue riflessioni con Andrea Riffeser Monti, presidente Fieg, il presidente Agcom Angelo Marcello Cardani e i vice presidenti del Parlamento Europeo David Sassoli e Fabio Massimo Castaldo. In un’Europa che viaggia a velocita’ diverse, ci sono “coloro che si stanno arricchendo e quelli che perdono posizioni e che attraverso la rete cercano di riguadagnarle”, spiega, sottolineando quanto sia pericoloso cio’ che ogni giorno vediamo sui social network: “Sono in aumento i tweet contro ebrei, immigrati, musulmani, donne. I dati fanno rabbrividire perche’ il digitale non e’ qualcosa di diverso da noi. La rabbia se diventa odio e’ pericolosa, perché’ spacca la societa’. Abbiamo la grande speranza di riportare al centro la politica e le persone con le prossime elezioni europee. La poverta’ non e’ un tema solo italiano, ma dell’Europa e del mondo. La rete non e’ un problema di per se’ se offre opportunita’, ma se si abbevera a presunte certezze riesce a mutare la stessa percezione dell’io, oltre a creare convinzioni sbagliate”.

  La soluzione, oltre alla necessaria credibilita’ dell’informazione per rafforzare la democrazia, secondo l’autore e’ avere piu’ Europa, non smantellarla. “Siamo europeisti convinti e vogliamo che Ventotene, dove abbiamo fondato una scuola d’Europa, sia il luogo in cui verra’ scritta la costituzione europea. Dobbiamo seguire l’esempio degli Stati Uniti, e condividere rischi e opportunita’. Abbiamo fatto la moneta, ma ci
manca un esercito e la condivisione del debito”, prosegue, “l’Italia ha due grandi problemi, il debito pubblico e l’evasione fiscale: ogni euro sottratto all’erario e’ un euro in piu’ di debito pubblico. Quando questo sara’ chiaro allora sara’ tutto piu’ semplice”.(ANSA).

Autore