Quanti sono i rifugiati cui viene negato il diritto d’asilo ma che restano nel paese che li ospita? La domanda è scomoda ma terribilmente attuale. Il Der Spiegel on line ha infatti rivelato come l’attentatore che ad Amburgo ha ucciso una persona e ferite altre sei, fosse un immigrato proveniente dagli Emirati Arabi Uniti cui era stata respinta una richiesta d’asilo. Il lupo solitario che ha ucciso al grido di ‘Allah è grande’ è solo un matto disperato la cui radicalizzazione viene poi magari strumentalizzata dall’Isis – come altre volte capitato – o piuttosto rappresenta una punta di un iceberg di una piccola ma pericolosissima comunità di terroristi islamici in sonno?
L’interrogativo dobbiamo porcelo anche noi, visto che nel nostro paese e in Grecia ci sono ancora la gran parte dei 160.000 immigrati in attesa di un ricollocamento nell’Unione Europea. Un dato, rivelato a lanuovaeuropa.it, fa riflettere: in una delle 50 commissioni giudicanti presenti sul territorio italiano, su oltre 1.300 audizioni fatte per altrettanti richiedenti asilo, solo una settantina di domande sarebbero state accolte. Una cosa piuttosto naturale, considerati i requisiti stringenti richiesti dai regolamenti di Dublino. Tutti gli altri sarebbero rimasti però in Italia. Almeno per il momento. Che fine fanno queste persone? Sono autorizzate a restare in Italia o dovrebbero essere rimpatriate? Sono domande che dobbiamo porci e che non possono restare inevase, consapevoli del ruolo straordinario delle nostre forze dell’ordine. Dobbiamo assolutamente evitare che si semini ulteriore discriminazione e prevenzione nei confronti dei migranti.
L’episodio di Amburgo, se verranno confermate le indiscrezioni della stampa tedesca, rappresenta l’ennesima occasione per fare chiarezza su questo tema: come rimpatriare e identificare chi non ha diritto a stare in Europa e ricevere asilo. La costituzione di una Fbi europea sembra in questo senso un’esigenza impellente per tutta l’Unione. Come anche un’azione, decisa e coordinata da Bruxelles, sulla Libia, senza inutili protagonismi francesi.