I lettori de lanuovaeuropa.it hanno conosciuto l’incredibile storia di Kidane (nome di fantasia), l’unico minore rifugiato in Italia e ricollocato in Europa. Ma la storia di questo ragazzo europeo, a cui se ne sono aggiunti negli ultimi giorni altri tre coetanei eritrei anch’essi, è solo una delle tante storie fantasma nel nostro paese.
Tra i minori stranieri non accompagnati da adulti che arrivano in Italia, per lo piu’  attraversando il Mediterraneo su pericolose imbarcazioni, ci sono sempre piu’ bambini e ragazzine. In cinque anni, dal 2011 al  2016, e’ triplicato il numero di under 14 e quadruplicato quello  delle ragazze, anche giovanissime, in un sistema di accoglienza  e protezione insufficiente. E’ quanto emerge dal primo “Atlante  dei Minori Stranieri non Accompagnati in Italia” di Save the  Children, diffuso in vista della Giornata Mondiale del  Rifugiato 2017, e che racchiude i dati, le storie e le mappe dei  loro percorsi in Italia attraverso un periodo di sei anni a  partire dalle “Primavere arabe” del 2011.  Tra gennaio 2011 e dicembre 2016 sono sbarcati in Italia  62.672 minori soli, provenienti principalmente da Eritrea,  Egitto, Gambia, Somalia, Nigeria e Siria. Il loro numero e’  cresciuto di sei volte tra il 2011 (4.209) e il 2016 (25.846) e  mentre la loro percentuale sul totale degli arrivi era il 6% nel  2011, l’anno scorso ben 1 migrante su 6 sbarcato sulle nostre coste era un minore solo. Anche se l’81% di questi minori  presenti a fine 2016 nelle strutture di accoglienza, racconta il dossier di Save the children, aveva tra i  16 e i 18 anni, si e’ assistito a un aumento progressivo della  presenza di bambini nella fascia 0-14 anni, passati da 698 nel 2012 a 2.050 nel 2016. Rispetto al genere, il numero complessivo  delle minori sole accolte nel Paese si e’ quadruplicato tra il  2012 e il 2016, passando da 440 a 1.832.
Una specifica vulnerabilita’ riguarda i cosiddetti minori  “invisibili”, quelli che abbiamo chiamato “fantasma”, che avendo come meta altri Paesi europei si rendono irreperibili al sistema di accoglienza e si riaffidano ai trafficanti, correndo gravissimi rischi. Una situazione che tra il 2011 e il 2016 ha riguardato, secondo Save the Children,  la quasi totalita’ dei 22.586 minori soli di origine eritrea (11.251), somala (5.618), siriana (2.927) e afghana (2.790)
sbarcati in Italia. Una cosa spaventosa che lascia però tutti indifferenti. I dati delle strutture di accoglienza a fine  2016 registrano un totale di 6.561 ‘scomparsi’, in prevalenza eritrei, somali o egiziani. Questi minori ‘invisibili’ si  ammassano prima a Roma e Milano, citta’ di transito, e poi ai  valichi di frontiera nel nord Italia; nella sola capitale, nel  2016, gli operatori di Save the Children hanno contattato 2.471  minori in transito verso nord, di eta’ compresa fra 10 e 17 anni. Ma la maggior parte dei minori soli che arrivano in Italia  vuole pero’ restare qui: nel 2016 siamo al secondo posto in Ue,  dopo la Germania, per le richieste di asilo dei minori stranieri  non accompagnati, con 6.020 richieste (+50% rispetto al 2015).  Anche per questi minori, il sistema di accoglienza e  integrazione e’ insufficiente: il sistema Sprar per minori soli richiedenti asilo conta circa duemila posti. Piu’ in generale, la  distribuzione dei 17.373 minori stranieri non accompagnati nelle  strutture al 31 dicembre 2016 si concentra perlopiu’ in Sicilia (7.097), Calabria (1.418), Emilia Romagna (1.081) e Lombardia  (1.065). Negli ultimi mesi del 2016, la maggior parte dei minori  soli presenti in Sicilia, Calabria e Puglia frequentava o aveva frequentato un corso di alfabetizzazione.