Arriva dal Colle più alto il monito a non farsi trascinare in una nostalgia per le frontiere nell’Unione Europea. “Vi sono molte cose che contrassegnano l’Ue e la sua storica integrazione ma due ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen”. È “poco responsabile” mettere “a rischio” la libertà di movimento degli europei. Lo ha detto  il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a proposito della possibile chiusura dei confini dell’Austria come reazione all’arrivo di migranti.

Dopo le risposte del premier Giuseppe Conte e dei ministri Salvini e Moavero, anche il capo dello Stato interviene dunque contro la minaccia di Vienna di chiudere le frontiere a seguito dell’accordo raggiunto tra i partiti di governo in Germania sulla creazione di centri di transito al confine tra Germania e Austria. E lo fa citando gli stessi numeri riportati dal documento finale del vertice di Bruxelles fra i capi di stato e di governo. “Negli ultimi 12 mesi gli arrivi di migranti in Italia sono diminuiti dell’85%, la pressione del fenomeno migratorio si è abbassata: questo dovrebbe consentire a tutti i governi, come loro responsabilità, senza cedere alla emotività, di governare il fenomeno. È possibile e c’è il dovere di farlo”, ha aggiunto Mattarella. Per il Capo dello Stato, che avrebbe partecipato attivamente a tutti i momenti più caldi del summit sulla crisi migratoria, “parlare di chiudere i confini non è razionale ma risponde a emotività subita o suscitata, mentre tutto consentirebbe maggiore razionalità nel governare questo fenomeno”. Secondo Mattarella, l’esito del Consiglio Ue della scorsa settimana “è incoraggiante perché ha assunto la consapevolezza che il problema è complessivamente dell’Unione e non dei singoli Paesi e va risolto condividendo le responsabilità”. Bisognerà vedere quanto questa consapevolezza si tradurrà in fatti concreti.