Già passato l’entusiasmo per la vittoria dell’europeista Emmanuel Macron alle presidenziali francesi, l’Europa e l’Italia tornano a fare i macabri conti con le morti dei disperati del mare. Circa 80 migranti sono infatti deceduti nel mare Mediterraneo in un naufragio avvenuto nei giorni scorsi. Lo hanno riferito i superstiti, una quarantina di persone, che erano a bordo del pattugliatore Fiorillo che ha portato nella giornata di domenica 7 a Pozzallo, nel Ragusano, 407 migranti. Secondo quanto ricostruito dai superstiti, i migranti, in tutto circa 120, erano partiti dalla Libia a bordo di un gommone che, anche sovraccarico, ha imbarcato acqua. Una ottantina dei passeggeri sono finiti in mare, tra cui sembrerebbe anche lo scafista. Gli altri sono rimasti in acqua per molto tempo fino all’arrivo dei soccorritori che li hanno tratti in salvo. Sulla tragedia ha aperto un’inchiesta la Procura di Ragusa.
Da inizio anno a fine aprile in Italia sono sbarcati 36.884 migranti secondo gli ultimi rilevamenti del ministero dell’Interno. I dati, confrontanti con quelli relativi al 2016, dimostrano un aumento degli arrivi via mare del 35,13%. Lo scorso anno, infatti, nei primi 4 mesi gli sbarchi furono 27.295. Tra i porti maggiormente interessati dagli sbarchi resta al primo posto quello di Augusta con 9.294 arrivi, seguito da Catania 5.518 e Pozzallo 3.512. Tra le nazionalità dichiarate al momento dello sbarco resta al primo posto quella nigeriana. Il numero dei minori non accompagnati giunti in Italia è di 5.551 persone.