Cosa sei disposto a fare per l’Europa? È l’interrogativo provocatorio rivolto ai giovani europei che hanno partecipato alla settima edizione del Ventotene Europa Festival, ideato e organizzato dall’associazione La Nuova Europa in collaborazione con la  Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Storici e filosofe, studiosi ed esperti di politiche europee, insieme ai testimoni diretti della guerra in Ucraina – le inviate e gli inviati di giornali e televisioni – ai protagonisti del mondo dello sport, a importanti rappresentanti delle istituzioni, si sono confrontati con i giovani della cosiddetta generazione Z.

Diverse le reazioni e gli esiti del confronto, sempre animato dalle domande dei ragazzi e da un tempo di questions and answers a loro dedicato. Se l’euro e l’Erasmus sono senza dubbio l’imprinting di questi giovani, essi chiedono comunque un’Europa che intraprenda un cammino più spedito sulla strada del cambiamento. L’Europa dei diritti, che deve passare dai Trattati alla quotidianità, deve accompagnare le loro esperienze di vita nel presente e nel futuro. Le diversità dei nazionalismi debbono necessariamente confrontarsi con le ambizioni federaliste espresse nel Manifesto di Ventotene, ora più che mai attuali. Gli interessi finanziari, espressione della nuova geopolitica, non debbono ostacolare né rallentare il processo di transizione ecologica. La drammatica guerra in Ucraina non può cancellare il messaggio di solidarietà che proviene dallo sport.

Questa è la voce europeista che i giovani hanno potuto esprimere durante i quattro giorni di festival, non solo con il dialogo diretto con i protagonisti, ma attraverso podcast, interviste, post e brevi articoli. Negli occhi, nel cuore e nelle loro menti hanno fatto breccia le voci libere dei giornalisti reporter di guerra, come Lucia Sgueglia del TG3, Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, Stefania Battistini del TG1, Mariano Giustino di Radio Radicale, la testimonianza emotivamente coinvolgente di una atleta come Giusy Versace, e il racconto della “Natalonga per l’Europa” organizzata da Eric Jozsef, le parole dei rappresentanti delle istituzioni Michele Sciscioli, capo Dipartimento Politiche Giovanili, Fabrizio Spada per l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, Elena Grech, vice capo Rappresentanza Ue in Italia, Niklas Wiberg vice capo dell’Ambasciata di Svezia in Italia e Miguel Fernández-Palacios, Ambasciatore di Spagna in Italia, che si sono allontanati dal mondo della burocrazia istituzionale per ascoltare giovani disincantati e spesso critici nei confronti delle regole di Bruxelles. I richiami alla storia dell’Europa, a cosa hanno significato i totalitarismi per il nostro continente, giunti dagli storici Giordano Bruno Guerri, Anna Foa e Piero Graglia, a dibattito con la filosofa Roberta De Monticelli, hanno infine convinto i giovani del ruolo che ciascuno di loro può giocare per un’Europa migliore: perché, citando una leggenda del pugilato come Muhammad Ali, “l’impossibile è nulla”.