Non ero ancora riuscito a reagire ed a scrivere qualcosa di sensato sul caso Diciotti lo smarrimento restava prevalente. In questi tempi è sempre più dura trovare la forza di indignarsi, sta diventando sempre più complicato dire “la cosa giusta”.

Ormai è naturale pensare che sia accettabile la morte di centinaia di persone, è avvallato l’uso della violenza (non solo verbale), non è considerato mostruoso il razzismo e che le istituzioni della Repubblica e quelle europee non meritino il benché minimo rispetto. Il “male ci è diventato indifferente” diceva Cacciari, allora su cosa si fonda la nostra comunità? Verrebbe da domandarsi anche cos’è la giustizia e cosa rimane del senso dello Stato se un Ministro pare quasi essere orgoglioso di assumersi le responsabilità per un clima di illegalità diffuso.

Ho, in ogni caso, la fortuna di avere numerosi amici che si sono impegnati per far chiarezza. Allora smontiamo con loro, passo dopo passo, quella che è una propaganda finalizzata a instillare un senso costante di insicurezza e di emergenza nei cittadini con il solo obiettivo di guadagnare consenso abbattendo lo stato di diritto e il suo sistema di valori.

L’EMERGENZA DICIOTTI È MONTATA AD ARTE?

177 persone su una nave militare tricolore non sono un’emergenza per un paese come l’Italia, è ridicolo che un governo ne faccia una battaglia internazionale, che ora sembra risolta dopo l’intervento della magistratura e di tanti altri, non ultimo il Vaticano. Tra l’altro, mentre queste persone restavano sequestrate, sono sbarcati senza nessun problema più di 250 migranti sulle nostre coste. La violazione della libertà individuale è ancora un reato in uno stato di diritto (art. 13 Costituzione) e le Procure per questo fanno bene ad indagare. Sul piano per creare lo scontro istituzionale non entro, ma consiglio questa lettura.

2) L’EUROPA CI HA DAVVERO LASCIATI SOLI E “NON RISPETTA I PATTI”?

I. NON ESISTE una competenza europea nella gestione dei porti e nella ricollocazione delle persone aventi diritto di asilo o alla protezione umanitaria. L’Ue è un’organizzazione con la capacità di prendere decisioni e di agire solo in alcuni campi dove gli stati membri hanno deciso di cedere sovranità. Come giustamente ricorda Pier-Virgilio Dastoli, l’Europa dell’immigrazione non è che funzioni male, NON È MAI STATA CREATA. Gli stati membri dell’Unione europea si sono sempre rifiutati di condividere la loro sovranità in questo campo. Accusare l’Europa di funzionare male in questo settore è ignoranza o demagogia. Il fatto che non ci siano competenze condivise è stato riconfermato all’ultimo Consiglio europeo (28 giugno) quando si è scritto nero su bianco che ogni eventuale decisione riguardante l’immigrazione irregolare sarà presa all’unanimità dai capi di Stato e che i ricollocamenti sarebbero stati fatti su base VOLONTARIA.

II. Dunque, la riunione che la Commissione europea ha convocato non aveva nessun potere vincolante sulle decisioni degli stati in materia di immigrazione.

III. Il Parlamento europeo aveva approvato una riforma del Regolamento di #Dublino a larga maggioranza CHE PREVEDEVA l’eliminazione del “primo ingresso” e creava un meccanismo di ricollocamento dei migranti. Il Consiglio europeo ha abbandonato la riforma in un cassetto (assecondando il nostro nuovo alleato Orban). Come ci ricorda con costanza Elly Schlein, una MEP che ha fatto della riforma di Dublino la sua battaglia, la Lega non si è mai presentata alle 22 riunioni di negoziato che chiedevano ad ogni Paese europeo di fare la propria parte sull’accoglienza e, insieme al M5S, ha persino votato contro alla proposta di riforma. E ora che sono al governo chiedono che si cambi Dublino per il ricollocamento obbligatorio dei migranti, ma sostengono lo stesso Orban che è stato ed è contrario? C’è un bel cortocircuito. L’obiettivo evidente è di rompere con l’Ue e di riversare le eventuali conseguenze di ogni tragedia sulle istituzioni europee (capro espiatorio perfetto).

3) TAGLIEREMO I SOLDI AL BILANCIO UE

Questa cosa del ricatto sul bilancio era piaciuta anche a Renzi (con alcune differenze) quando era al governo. Sfatiamo allora il mito sul fatto che ci rubano “20 miliardi” a BXL (cifra totalmente inventata). L’Italia fa parte dei paesi “ricchi”, quindi è fra i maggiori contributori del bilancio Ue. Quello che però non si può quantificare, come ci ricorda il prof. Piero Graglia è il vantaggio di esser parte dell’Ue: tale vantaggio non si calcola solo con la differenza tra quanto versato e quanto ricevuto, ma ha anche altre dimensioni. L’ultimo anno per il quale si hanno dati concreti, certificati dalla Corte dei Conti, è il 2016. In quell’anno l’Italia ha versato all’Unione 13.393 miliardi di euro, ricevendone indietro 11.592, con un saldo negativo, quindi, di 1 miliardo e 801 milioni. Nessuna cifra corrisponde quindi, neanche all’eccesso, a quanto dichiarato da Di Maio. L’Italia però non riceve indietro dall’UE solo soldi, sotto forma di contributi all’agricoltura e fondi strutturali, ma vi sono anche quei contributi non contabilizzati che sono, ad esempio, i contributi del VII programma quadro per la ricerca (il più cospicuo al mondo) nonché i vantaggi dell’appartenenza al mercato unico. Tanto per capire di cosa stiamo parlando, secondo i ricercatori dell’IFO Institute di Monaco di Baviera (il Leibniz Institute for Economic Studies), l’Italia ogni anno ha 40 miliardi di guadagno reale dato dall’appartenenza all’Unione.

4) PERCHÉ SALVINI HA TUTTO QUESTO POTERE?

Con un ricatto politico al governo di cui ormai detta la linea, il Ministro dell’Interno si arroga poteri straordinari che non gli appartengono, difatti non ha il potere autonomo di “chiudere i porti” (nonostante le questioni del “place of safety”). I porti italiani restano sotto la responsabilità delle capitanerie di porto che dipendono funzionalmente dal Ministero della Difesa e operativamente da quello dei Trasporti. Possibile che Trenta e Toninelli siano interamente allineati?

5) L’ITALIA NON È LA SOLA AD ACCOGLIERE

Basti pensare che la Germania nel 2017 ha accolto 325370 profughi, l’Italia appena 35130 (dati EUROSTAT). Tutta la manfrina con Malta la ridurrei ad una semplice considerazione: l’isola ha un’area di 316 km2, IL SOLO comune di Roma conta 1285 km2. Veramente vogliamo far il confronto tra chi può impegnarsi nel soccorso in mare e nell’accoglienza? Con tutte le contraddizioni di uno stato ai limiti della legalità internazionale in numerosi casi, qualcosa è innegabile che la stiano davvero facendo.

Per concludere,

NON CI ABBANDONIAMO AL PESSIMISMO E LAVORIAMO ANCORA PER UN’EUROPA UNITA E MIGLIORE

A fronte di una propaganda martellante sui media, c’è un’ampia reazione istituzionale (Presidenza della Repubblica e magistratura), delle stesse forze dell’ordine e resistono gli anticorpi della società civile organizzata e della cittadinanza autonoma.

Sfruttiamo quest’estate per riorganizzarci, non “lasciamo che sia” e ricominciamo a impegnarci seriamente per garantire un futuro all’Italia e all’Europa.

Rimando per ulteriori info alla bella operazione di debunking condotta negli ultimi giorni sul blog di Europa in Movimento (bravissimo Nicola Vallinoto) e dal Consiglio Italiano del Movimento Europeo e 

 all’analisi fatta con Diletta su La Nuova Europa per spiegare come siamo arrivati fin qui: http://www.lanuovaeuropa.it/litalia-leuropa-e-il-razzismo-…/).