Il caso migranti non è affatto risolto dopo il vertice di Bruxelles. Anzi, la sensazione è che ciascun paese europeo adotterà una sua strategia portando alla chiusura delle frontiere. Mentre continuano a morire nel Mediterraneo, la situazione sulla terra è in grande evoluzione.

Angela Merkel e Horst Seehofer hanno raggiunto un accordo sui migranti e disinnescato uno scontro dal potenziale altamente esplosivo per la politica tedesca: la soluzione, annunciata a sorpresa dopo una giornata di difficili trattative fra la Cdu e la Csu, è nei “centri transito” per chi è registrato in altri Paesi. Un “buon compromesso”, secondo la cancelliera e un “accordo sostenibile”, per il suo avversario, che chiarisce anche di voler rimanere ministro dell’Interno. La conciliazione nella lite fratricida fra i partiti dell’Unione, tuttavia, non basta: l’ultima parola spetta ai socialdemocratici, riuniti in tarda serata con gli alleati di governo, proprio per capire se vi sia ancora la possibilità di governare assieme. Intanto sono stati i segretari generali dei due partiti a spiegare che nei “centri transito”, ai confini con l’Austria, saranno destinati i migranti registrati in altri paesi Ue.

Ora però bisogna capire come si comporterà Vienna e gli altri paesi volenterosi, non l’Italia, con cui la Germania ha raggiunto un accordo sulla redistribuzione dei migranti le cui richieste d’asilo non sono state accolte. Il governo austriaco, presidente di turno dell’UEpotrebbe infatti adottare misure per proteggere i suoi confini meridionali, quelli con l’Italia, per evitare di diventare un collo di bottiglia tra i due paesi.