Introduzione di un salario minimo per garantire qualità di vita simile in tutti gli Stati membri. È una delle 48 raccomandazioni approvate sulle 51 proposte del panel di cittadini – 200 europei estratti a sorte, provenienti dagli Stati membri e variegati per estrazione e background culturale – tenutosi lo scorso weekend a Dublino nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa, l’esperimento di democrazia partecipativa lanciato da Bruxelles il 9 maggio scorso. Il panel è iniziato con un’iniziativa di solidarietà a Kiev.

I cittadini hanno portato a termine mesi di lavoro e le loro proposte sono state articolate in cinque flussi tematici: “Lavoro in Europa”; “Un’economia per il futuro”; “Una società giusta”; “Apprendimento in Europa”; “Una trasformazione digitale etica e sicura”. La proposta del salario minimo è stata votata con l’88% dei voti favorevoli, accanto a quella di una legislazione rafforzata per regolare lo “smart working” e la materia dell’orario di lavoro, anche per incoraggiare le aziende ad essere socialmente responsabili e mantenere un’elevata qualità del lavoro anche in modalità smart. All’economia del futuro si chiede sostenibilità. L’85% dei partecipanti al panel ha votato per l’abbandono della plastica monouso e il 90% per un’etichettatura più innovativa e trasparente, anche con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale e dei dispositivi elettronici, per la tutela dei consumatori.

In tema di giustizia sociale, il panel ha votato per l’uguaglianza dei diritti, in particolare per l’accesso alla salute, agli alloggi e allo sport, mentre il 78% chiede l’intervento dell’Ue per sostenere le cure palliative e il fine vita assistito. Il 95% dei voti è andato alla proposta di conferire all’Ue più poteri per combattere la diffusione di contenuti illegali online e la criminalità informatica attraverso un aumento delle risorse impiegate, così come l’armonizzazione delle sanzioni previste nei vari Stati membri e interventi rapidi ed efficaci. Sempre sul fronte della digitalizzazione, andrebbero perseguiti il diritto alla connessione, perché la mancanza di accesso ad Internet crea grandi diseguaglianze e, allo stesso tempo, il diritto alla disconnessione nel tempo libero. Il digitale tocca sempre più da vicino l’apprendimento e nel contempo si chiede che la tecnologia non lasci indietro i più anziani. È stata tuttavia bocciata la proposta di un’identità digitale europea. I cittadini chiedono anche programmi scolastici armonizzati e che la promozione dell’educazione sulle fake news cominci già dalla scuola.

Le raccomandazioni finali di Dublino sono state le ultime a passare al vaglio dei cittadini. Il panel precedente si era svolto a Maastricht il 13 febbraio ed erano state approvate 40 proposte sui seguenti temi: autonomia e stabilità, l’UE come partner internazionale, un’UE forte in un mondo pacifico, la migrazione dal punto di vista umano, responsabilità e solidarietà in tutta l’UE. Tra le raccomandazioni approvate, la riforma del Trattato di Dublino e un esercito europeo nei casi di crisi, ma i cittadini hanno votato contro alle forze armate Ue come “struttura sovranazionale”.  Sul fronte migrazioni, sono passate le proposte per un trattamento “più rapido e secondo standard comuni” delle domande di asilo, che possono essere trattate anche da altri Stati membri. Bocciate le proposte sui corridoi umanitari, sul riconoscimento dei rifugiati climatici e sul modello danese, che fissa un limite del 30% per i residenti stranieri nei quartieri.

In totale, le proposte dei quattro panel organizzati durante la Conferenza sono 178 e verranno discusse nella plenaria conclusiva al Parlamento europeo di Strasburgo, l’11 e 12 marzo, da 80 cittadini ambasciatori, insieme ai rappresentanti dell’Eurocamera, dei parlamenti nazionali degli Stati membri, dei governi, della Commissione europea e della società civile.