Inaugurate a Strasburgo dall’ambasciatore Michele Giacomelli, che rappresenta l’Italia al Consiglio d’Europa, su iniziativa della Rappresentanza dell’Italia, dell’Istituto italiano di cultura e delle autorità di Strasburgo, resteranno visitabili fino a metà marzo le due mostre sulle bellezze del nostro Paese che fanno parte del programma culturale ideato per la presidenza italiana del Consiglio d’Europa (novembre 2021-maggio 2022).

“Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea”, inaugurata il 21 febbraio scorso al Pavillon Joséphine, Parc de l’Orangerie, fino al 20 marzo 2022,  mette in mostra foto originali dei volti degli italiani, di paesaggi, di scorci di città simbolo come Venezia, Roma, Firenze. Rende omaggio anche alla creatività italiana con le foto dedicate alla moda, all’industria, al restauro, alla scienza. L’obiettivo è quello di raccontare, attraverso la fotografia, la bellezza e la varietà degli italiani e dell’Italia, dei suoi luoghi, delle sue opere. Un’Italia plurale, su cui nel tempo si è posato lo sguardo di fotografi diversissimi per tono, tecnica e stile. Una antologia di oltre 160 scatti che dà conto di un secolo e mezzo di storia. Dagli Alinari, pionieri e protagonisti di un approccio all’arte e alla comunicazione per immagini che ha accompagnato la costruzione dell’identità nazionale, ai grandi maestri della fotografia italiana del Novecento e della fotografia contemporanea. Oltre 75 gli autori di quella che si propone come un’originale narrazione visiva del nostro Paese e nel contempo come storia della fotografia, delle sue tecniche – dal calotipo all’I-photography, dagli autochrome dei primi del Novecento alla moderna Virtual Photography.- e dei suoi fini estetici.

“Italiae & Ville e giardini medicei in Toscana” , inaugurata il 22 febbraio al Pavillon Joséphine, Parc de l’Orangerie e aperta fino al 10 marzo 2022, è dedicata alle meravigliose tenute della Toscana, luoghi ricchi di fascino e di storia, 12 ville e 2 giardini progettati e costruiti dai più valenti architetti del passato tra il XV e la prima metà del XVII secolo per conto della nobile famiglia dei Medici e disseminati nel paesaggio toscano. Delle trentasei proprietà medicee censite solo 14, scelte per la loro rappresentatività, sono entrate nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, nel 2013, per la loro rilevanza culturale, artistica e paesaggistica determinata da un’autenticità e da una integrità funzionale, strutturale e visiva eccezionale.