«Voglio allora anzitutto trasmettere ai giovani della Scuola d’Europa il messaggio dell’importanza di non essere spettatori passivi, ma, al contrario, attori proattivi dei processi di cambiamento che, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, caratterizzeranno la vita sociale e politica delle nostre comunità, specie rispetto all’implementazione del NextGenerationEU». Lo ha affermato la prof.ssa Paola Severino nel salutare le ragazze e i ragazzi della sessione autunnale della Scuola d’Europa 2021. L’ex Ministra della Giustizia è attualmente co-presidente del Comitato scientifico della Conferenza per l’Europa, oltre che da poco presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA – pubblica amministrazione) e vicepresidente presso l’Università LUISS Guido Carli.

Il suo è stato l’intervento di apertura della seconda giornata di lavori, divisa in due panel, rispettivamente incentrati sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa e sulla difesa comune europea. «La Conferenza sul futuro dell’Europa, come avrete modo di approfondire in queste giornate di studio e condivisione», ha continuato la co-presidente del Comitato scientifico della Conferenza, «è una straordinaria iniziativa che dà la possibilità a tutti i cittadini – e, soprattutto, a tutti i giovani italiani ed europei – di esprimersi liberamente attraverso strumenti partecipativi flessibili, proponendo azioni e misure concrete per contribuire allo sviluppo delle nostre comunità e a descrivere l’Europa e, più in generale, la società in cui voi ragazzi vorreste vivere». Per gli studenti della Scuola d’Europa sono parole importanti, che mettono l’accento sulla responsabilità di cui sono investiti. La strutturazione di proposte da caricare sulla piattaforma della Conferenza è probabilmente la parte più importante dei lavori, e il motivo principale per cui cercare una partecipazione più variegata possibile alla Scuola, che coinvolge scuole da più Paesi membri. «Vi assicuro, anche nel mio ruolo di Rappresentante dei cittadini italiani, che l’intera Conferenza vede esattamente in voi giovani i principali protagonisti di questa iniziativa. Abbiamo enormi aspettative sul vostro lavoro, e sono certa che non verranno disattese e che saprete darci e dare alle istituzioni europee delle idee brillanti, per costruire la migliore Europa possibile per il vostro mondo di domani».
Il futuro dell’Unione è nelle mani dei ragazzi. Anche e soprattutto degli studenti della Scuola d’Europa, che hanno iniziato a far sentire la loro voce a maggio, e che caricheranno le nuove proposte al termine dei lavori di questa sessione autunnale.