C’è stato qualcuno che è riuscito a zittire quel ciclone di Marco Pannella, di cui cade in questi giorni il primo anniversario della morte. Non si tratta di un politico o di un giornalista. L’entità sovrannaturale si chiamava Europa. Lo ha ricordato a chi scrive il padre del Partito Radicale una sera durante una diretta sulla radio omonima che lo seguiva come un’ombra.
Quel momento si perde nella notte dei tempi ma le cronache parlamentari lo menzioneranno sicuramente. Durante una lunga discussione in aula, Altiero Spinelli, firmatario del Manifesto di Ventotene, si trovò a corto di tempo per concludere il suo intervento e fu proprio lui, l’uomo che inventò la politica attiva in Italia attraverso il referendum e che ha firmato riforme che l’hanno cambiata per sempre, a cedergli i ‘suoi’ minuti restanti, permettendogli così di concludere.
Etica e politica, ideologia e passione andavano a braccetto, che tempi. L’aneddoto spiega bene non solo il sacrificio democratico verso chi è in difficoltà, che è stata la cifra di un’intera vita di una persona che ha passato l’ultimo capodanno a visitare i reclusi di Rebibbia (quando vidi il servizio in televisione ho provato insieme orgoglio e commozione per essere italiano come lui, come Spinelli), quanto soprattutto l’attaccamento ai diritti e al sogno comunitario.
Chi più di Pannella ha capito, scritto e gridato che l’uomo senza diritti – come quello alla conoscenza, l’ultima sua battaglia alle Nazioni Unite – è nulla di fronte alla complessità della società di oggi? E l’Europa di oggi deve proprio sancire questo riconoscimento universale, redigendo finalmente una Costituzione che permetta alle persone di sentirsi tali, da qualsiasi latitudine provengano, protette dallo Stato di fronte alla tirannia della finanza, che invece di tutele, garanzie e paracaduti gode in abbondanza.
Ecco perché, nel giorno in cui Marco ha detto stop al dolore fisico, suona come un riconoscimento ad personam la consultazione pubblica che la Commissione Europea ha lanciato lo stesso giovedì 19 maggio di un anno fa per valutare lo stato di adesione dei vari paesi alla Carta dei diritti universali nell’Ue.
Se l’Unione Europea oggi può vantare due coordinatori per la lotta contro l’antisemitismo e contro l’odio antislamico, un coordinamento per combattere l’odio diffuso su Internet, il monitoraggio delle azioni xenofobe e razziste, l’adeguamento delle norme penali nazionali al diritto dell’Unione europea, questo lo deve anche a quei principi illuministi, radicali e transazionali che Pannella ha inculcato nei politici italiani ed europei. Dando il buon esempio, come quel giorno con Spinelli. E come Spinelli ha fatto a sua volta, determinato e solitario, come spesso accade a chi vede più in la’ degli altri.

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