L’Italia va, la Fiat piace, le banche si riprendono in borsa dopo un annus horribilis, tornano i turisti. In questo agosto privo di notizie negative (lo spread, la Grexit, la Brexit, la frenata cinese, le crisi bancarie) fa finalmente discutere e sorridere, il buon momento del nostro paese. La borsa di Milano, tra le migliori da inizio anno, sopra i 22.000 punti; il Pil che cresce meglio delle previsioni nel secondo trimestre (+1,4%), il che fa pensare a un possibile +1,5% a fine anno, cosa che non accadeva dal 2010; le attenzioni cinesi verso la FCA, quella che ancora tutti chiamano Fiat. Non è chiaro se siano speculazioni d’agosto le voci rilanciate da Automotive News su un interesse asiatico per la casa automobilistica guidata da Sergio Marchionne, ma una cosa sembra abbastanza chiara: l’Italia è tornata affidabile per i mercati e, forse, per gli investitori.
Nello specifico, i quattro potenziali acquirenti cinesi negano l’interesse a comprare FCA. Lo ha riferito il giornale finanziario Jingji Guancha Bao (Economic Observer) dopo aver contattato Great Wall Motors, Dongfeng, Geely e Guangzhou Automobile (Gac), i gruppi coinvolti nel possibile acquisto di Fiat Chrysler  Automobiles. Ma di interesse per una grande azienda italiana non si parlava da anni.
Per quanto riguarda gli istituti di credito, continuano ad essere sugli scudi a Piazza Affari, dopo il salvataggio delle due banche venete e la nazionalizzazione di Mps. Questi passaggi, ben gestiti dal governo Gentiloni, sembrano aver dato la svolta. Un anno fa sembravano tutti titoli decotti, prede del temibile bail in – ora finito in soffitta con buona pace dei tedeschi- dimezzati nei loro valori. Oggi sono di nuovo in grado di trainare la borsa, visto che complessivamente valgono un terzo dell’intera capitalizzazione. E i titoli di stato vanno a ruota, con lo spread sempre sotto quota 160. Se aggiungiamo che anche il turismo ha dato segnali importanti di ripresa, questa è decisamente l’estate migliore del secondo decennio. Sperando che non siano le prossime elezioni del 2018 a riportare l’incertezza. Intanto godiamocela. Italia, Fiat lux. È la fine del tunnel. Peccato che non sarà l’ultimo da attraversare.

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