In occasione del Consiglio europeo riunitosi a Bruxelles per discutere di difesa e sicurezza, è stato lanciato un nuovo studio a cura di Grand Continent, che offre uno sguardo inedito sulle percezioni dell’opinione pubblica europea riguardo ai grandi temi del nostro tempo. 

Dalla guerra in Ucraina all’elezione di Donald Trump, dalla fiducia in Elon Musk all’idea di un esercito comune europeo, i risultati evidenziano spaccature e convergenze tra i cittadini del continente.

Il timore di una guerra in Europa 

La paura di un conflitto armato sul suolo europeo è una realtà per la maggioranza degli europei: il 55% degli intervistati ritiene che il rischio di guerra nei prossimi anni sia elevato. Questo timore è particolarmente forte nei paesi dell’Europa settentrionale e orientale, come la Polonia e la Romania, dove oltre il 70% della popolazione lo considera un pericolo imminente. Secondo gli analisti, la questione di prossimità geografica gioca un ruolo chiave nell’interpretazione di questo sentiment.

In Italia il dato invece è più equilibrato (49% contro 48%).

L’elezione di Donald Trump è percepita come una minaccia in modo piuttosto compatto tra i 27: il 63% degli europei ritiene che il suo ritorno alla Casa Bianca renda il mondo meno sicuro, mentre il 51% lo considera esplicitamente un “nemico dell’Europa”. Nei paesi nordici e in Belgio, questa percezione è particolarmente forte. Inoltre, il 43% degli intervistati crede che Trump abbia una tendenza autoritaria, e il 39% lo considera addirittura un dittatore. Ad essere indagata nel sondaggio è anche la figura di Elon Musk, visto con particolare scetticismo soprattutto dopo la sua nomina  a capo Dipartimento per l’efficienza del governo (DOGE) e gli importanti tagli al personale di diversi programmi statali. Il sentimento anti-Musk è particolarmente forte nei paesi ad alto potere d’acquisto come Germania, Danimarca e Paesi Bassi, dove potrebbe avere un impatto economico significativo. Questo si riverbera anche sulla percezione della sua figura come imprenditore: il 58% degli europei è favorevole a boicottare Tesla. 

Proprio in nome di questa lettura verso gli States, il 70% degli intervistati ritiene che l’Unione Europea debba contare solo sulle proprie forze per la sicurezza e la difesa, piuttosto che fare affidamento sugli Stati Uniti di Trump. Si tratta di una posizione maggioritaria in tutti i Paesi analizzati, compresi quelli tradizionalmente atlantisti quali Polonia e Romania.

Cresce anche la fiducia in un esercito europeo. La spinta per una difesa comune vede aumenti significativi di consenso in Italia (+6%), Belgio (+9%), Francia (+11%) e Spagna (+15%).

Proprio per questo il 43% degli europei è favorevole ad aumentare la spesa fino al 5% del PIL dell’UE, mentre il 34% ritiene che ci siano altre priorità. Inoltre, il 71% sostiene che l’UE debba acquistare armamenti solo da Paesi membri.

Tra nucleare e Ucraina, ma con riserve

I numeri sono chiari anche sui rapporti interni all’Unione con il 61% degli intervistati che si dice favorevole all’estensione della deterrenza nucleare francese agli altri paesi dell’UE. Solo in Italia la maggioranza è contraria (53%). Altrove il consenso raggiunge picchi del 74%, come in Polonia, e del 76%, come in Belgio.

Parallelamente la questione ucraina resta divisiva. Il 54% degli europei è favorevole ad aumentare il sostegno militare ma con significative differenze tra i Paesi: il supporto è forte in Germania, Danimarca e Polonia, mentre l’Italia si distingue come l’unico Stato con una maggioranza contraria (59%). 

Anche sull’adesione dell’Ucraina all’UE entro il 2030 ci sono forti divergenze. Si preferisce invece – in primis nei Paesi nordici e in Spagna – una mossa strategica: utilizzare i beni russi congelati (235 miliardi di euro) per finanziare il sostegno a Kiev.

In tema di pace, nonostante il sostegno al Paese aggredito, la maggioranza degli europei (47%) ritiene che Kiev debba accettare un trattato di pace, anche a costo di cedere territori occupati alla Russia. Solo il 35% sostiene che debba continuare la guerra fino alla riconquista completa delle aree occupate. L’Italia in particolare è il paese più favorevole alla pace a tutti i costi (62%).

Alcune conclusioni

Il sondaggio, ampio e composito nel set di quesiti che sono stati posti alla popolazione, ci racconta un’Europa che sta in breve tempo ridefinendo le sue priorità geopolitiche. 

La paura della guerra è concreta, il sostegno a Trump è ai minimi storici e cresce la richiesta di una difesa comune. L’Italia però appare spesso in controdenza. La sfida per i leader europei sarà quindi trovare un equilibrio tra queste istanze per costruire un futuro più sicuro e stabile per il continente.

 

Lo studio completo, pubblicato in data 20 marzo 2025, è consultabile al seguente link: https://legrandcontinent.eu/fr/2025/03/20/les-europeens-face-a-la-guerre-et-trump-10 punti su un sondaggio esclusivo/