Una vera europea, dai lager allo scranno più alto del Parlamento comunitario. La vita di Simone Veil è la vita che avremmo voluto vivere tutti. Le lotte, la guerra, la rivincita e infine l’approdo ad una società migliore.
E’ morta Simone, la prima presidente del Parlamento europeo e storica ministra francese e con lei se ne va un pezzo di quel mondo antico che sapeva costruire dalle macerie. Aveva 89 anni.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reso omaggio alla Veil. Era l’espressione della “Francia migliore”, “possa il suo esempio ispirare i nostri connazionali”, ha affermato in un tweet il presidente, rivolgendo le condoglianze alla famiglia.
“Mia madre è morta questa mattina al suo domicilio” ha annunciato il figlio, Jean Veil, ricordando che “avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 13 luglio”. Con un orientamento politico di centro destra, Veil è stata una figura fondamentale nella storia della Quinta Repubblica. Sopravvissuta ai campi di concentramento, a lei si devono importanti lotte per i diritti delle donne. Nel 1974, quando era ministro della Salute sotto il governo di Valérie Giscard d’Estaing, presentò all’Assemblea Nazionale il progetto di legge sull’aborto, che venne approvato in Francia l’anno successivo. Eletta nel 1979, è stata la prima presidente donna del Parlamento Europeo, carica che ha ricoperto fino al 1982.
Meriterebbe di essere effigiata su una banconota da 100 euro, invece di tanti impersonali profili architettonici.

Leggi il ritratto di Simone Veil nell’articolo La scomparsa di un simbolo dell’Europa unita

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