Sembrano lontani gli anni in cui il cittadino svolgeva, seppur con consapevolezza, un ruolo passivo nella società. Non aveva, infatti a disposizione i mezzi e gli strumenti tecnologici che, oggi, vengono utilizzati per informare e comunicare, per coinvolgerli nella produzione di dati, informazioni e contenuti a supporto di processi e servizi. I singoli individui sono passati, in meno di un centennio, da semplici fruitori di una città intelligente a parte integrante del sistema, in una visione sempre più utente-centrica, in cui le tecnologie abilitanti, nel concetto di Smart Communities, stanno sempre più trasformando il nostro modo di vivere. Veri e propri strumenti al servizio di progetti di cultura, di innovazione sociale e di stimolo di nuove relazioni tra le persone, ma anche per lo sviluppo di nuovi servizi con e per i cittadini. Partendo da questa idea e dalle ultime ricerche fatte sul tema, il Miur, nel 2012, ha voluto cogliere la forza delle Smart Communities e la loro evoluzione, al fine di promuovere lo sviluppo e implementazione di modelli innovativi di integrazione sociale. É nato così SmartCommunitiesTech, il Cluster Tecnologico Nazionale dedicato alle “Tecnologie per le Smart Communities”, la rete nazionale di attori territoriali, industriali e di ricerca che stanno positivamente collaborando allo sviluppo di progetti di innovazione rivolti alle Smart City and Communities. Il Cluster mette in rete nove regioni e province italiane: Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Liguria, Provincia Autonoma di Trento, Emilia Romagna, Lazio, Puglia. Lo spazio virtuale, abbattendo quello fisico, si trasforma in un luogo di incontro tra imprese, tecnologie e Pubblica Amministrazione che permette, di condividere soluzioni e progetti trasformandoli in opportunità e realtà grazie a un sistema aperto, concreto ed efficace. Una Communities richiede obbligatoriamente una maturazione tecnologica e soprattutto il superamento di un divario digitale non solo infrastrutturale ma anche sociale. In gioco entrano varie dimensioni: dalla fisica (infrastrutture tecnologiche), alla sociale (che comprende le reti di interazione fra individuo ed individuo e fra individui ed enti/organizzazioni, in ambiti quali l’assistenza sanitaria, il sistema educativo e la formazione culturale, il lavoro, il tempo libero), a quella economica e giuridica. L’Italia, il Bel Paese, non è solo la patria che ci fa versare sangue e lacrime e almeno in teoria, sembra pronta ad affrontare rispondere alle sfide sociali delle moderne comunità.