Il giornale satirico più conosciuto al mondo e un ignoto artista di strada. Sono gli unici ad aver prestato grande attenzione alla visita di Trump a Parigi per le celebrazioni del 14 luglio. Charlie Hebdo, il settimanale satirico finito nel mirino stragista dell’Isis, gli ha dedicato la cover accomunandolo al presidente francese Emmanuel Macron. Entrambi sono infilati (o infilzati), è questione di punti di vista, in due alabarde che spuntano dalla folla di Place de la Bastille. Strillo: rifacciamo grande il 14 luglio. Non è chiaro (ma l’ambiguità è forse voluta) se pensino all’inizio della rivoluzione francese o alla tragica sera di un anno fa a Nizza. Il risultato è comunque chiaro: Macron ha manie di grandezza come Trump e farà poco per la pace.
Un artista solitario dalle parti del Sacre Coeur ha invece disegnato il giovane inquilino dell’Eliseo come Luigi XVI, che accompagna il ben più grande Trump.
Tutti gli altri giornali, da Le Monde a Le Figaro, nelle varie edizioni del week end della festa nazionale, hanno già messo in soffitta parate e festeggiamenti franco-americani. L’unica missione è quella di rilanciare l’economia e il lavoro. In Francia come in Italia, come in Europa.