Ammonta a 70 milioni di euro la cifra messa a disposizione dei produttori europei di frutti deperibili colpiti dall’embargo sulle importazioni imposto dalle autorità russe. Gli aiuti, che saranno erogati fino al giugno 2018,  sono stati pensati soprattutto per i produttori che, a causa dell’embargo, rischiano di non trovare uno sbocco di mercato per i loro prodotti e per quelli che scelgono, ad esempio, di distribuire i prodotti in eccesso a determinate organizzazioni (enti di beneficenza, scuole) o di destinarli ad altri scopi (alimentazione degli animali, compostaggio, trasformazione).

Da parte sua la Commissione ha messo in campo una serie di azioni per limitare i danni dell’embargo, come reindirizzare la maggior parte della produzione verso mercati alternativi, stabilizzandone così i prezzi di mercato. Nell’ambito delle misure eccezionali, i produttori individuali beneficiano di tassi di cofinanziamento UE più elevati rispetto a quelli delle misure di sostegno ordinarie. Gli agricoltori ricevono un finanziamento UE del 100% per i ritiri destinati alla cosiddetta distribuzione gratuita (ossia, cessione della frutta in beneficienza a fini di consumo), che consente di evitare gli sprechi alimentari e continuano a beneficiare di altre misure nell’ambito della politica agricola comune dell’UE come i pagamenti diretti, il finanziamento dello sviluppo rurale e il sostegno finanziario per le organizzazioni di produttori, per un importo complessivo di circa 700 milioni di euro all’anno.

Va detto che la frutta ritirata dal mercato ma non effettivamente consumata (ad esempio, inviata direttamente al compostaggio), o raccolta prima della maturazione (la cosiddetta vendemmia verde) o non raccolta affatto, riceve livelli di sostegno più bassi. Il regime di sostegno della Commissione copre un quantitativo massimo di 165 835 tonnellate di frutta, suddivisa in quattro categorie di alberi: mele e pere; prugne; agrumi; pesche e pesche noci. La misura riguarda 12 Stati membri, a cui verranno applicati volumi di ritiro differenziati per garantire che il sostegno finanziario arrivi ai produttori che più ne hanno bisogno.

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