Con l’aumento del PIL aumentano anche le imposte. Il vecchio schema – maggiore crescita uguale maggiori incassi per l’erario – si conferma anche quest’anno in cui la ripresa sembra assumere un certo vigore. I dati arrivano direttamente dal ministero dell’Economia, che ha reso noto l’andamento degli incassi del primo semestre. Nel periodo gennaio-giugno 2017 le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano infatti a 205.168 milioni di euro, in aumento dello 0,8% (+ 1.691 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il gettito relativo ai due periodi non è immediatamente confrontabile, rileva una nota di Via XX Settembre, « dato che il risultato del mese di giugno 2017 è stato influenzato dalla proroga dei termini di versamento delle imposte di autoliquidazione, delle imposte sostitutive e di tutti i tributi la cui scadenza di versamento coincide con quella del saldo delle dichiarazioni dei redditi, nonché dalla contabilizzazione nelle entrate  del mese di luglio dei versamenti di 1.862 milioni di euro delle imposte delle riserve matematiche rami vita assicurazione e di 333 milioni di euro della cedolare secca sugli affitti relativi al mese di giugno 2017. »

Neutralizzando gli effetti sul gettito dei suddetti meccanismi e della nuova modalità di pagamento del canone tv attraverso la bolletta elettrica, i cui primi versamenti del canone si sono registrati a partire dal mese di agosto 2016, mentre nel 2017 i versamenti sono affluiti all’erario da gennaio, la crescita delle entrate tributarie nel periodo considerato risulta pari a +1,5%, in linea con gli andamenti registrati nei mesi precedenti.

In aumento le imposte pagate dalle persone fisiche. Le entrate IRPEF ammontano a 88.736 milioni di euro, in crescita appunto di 2.341 milioni di euro (+2,7%) per effetto principalmente dell’andamento positivo delle ritenute da lavoro dipendente e da pensione (+1.218 milioni di euro, +1,6%). Il risultato riflette anche gli effetti di alcune misure introdotte dalla Legge di bilancio per il 2017 (Legge n.232 del 11 dicembre 2016) e, in particolare, l’aumento delle detrazioni per i pensionati di età inferiore a 75 anni, equiparate a quelle previste per i pensionati di età pari o superiore ai 75 anni (art.1, comma 210) e le revisioni al regime della tassazione dei premi di produttività (art.1, comma 160). Si tratta di interventi di alleggerimento del carico tributario che riducono il gettito Irpef.

Gli introiti dell’IRES, le imposte sulle società, registrano invece una diminuzione di 543 milioni di euro (- 5,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato risente anche degli effetti derivanti dall’introduzione di importanti provvedimenti previsti dalle leggi di stabilità di questi ultimi anni, tra cui la razionalizzazione dell’aiuto alla crescita economica, la riduzione dell’aliquota da 27,5 a 24 punti percentuale e la maggiorazione degli ammortamenti, la deducibilità della svalutazione e delle perdite sui crediti degli enti creditizi finanziari e imprese di assicurazioni. All’andamento delle imposte dirette di gennaio-giugno 2017 ha contribuito anche il gettito derivante dalla collaborazione volontaria (cd voluntary disclosure), introdotta per favorire la regolarizzazione di capitali finora non dichiarati al fisco, che ha fatto registrare versamenti per 422 milioni di euro.