In una lettera d’intenti firmata oggi, la FAO e l’UE si impegnano a collaborare strettamente al fine di dimezzare gli sprechi alimentari pro capite entro il 2030, un obiettivo stabilito nel quadro della nuova agenda globale per gli obiettivi di sviluppo sostenibile, e a intensificare la cooperazione nell’affrontare la diffusione della resistenza antimicrobica nelle aziende agricole e nel sistema alimentare. Il rafforzamento della collaborazione annunciato oggi testimonia le priorità comuni della FAO e dell’UE nell’ambito della sicurezza alimentare.

Un impegno che Vytenis Andriukaitis, Commissario per la Salute e la sicurezza alimentare e Graziano da Silva José, Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) hanno deciso di prendere per evitare lo spreco di cibo e l’abuso di medicinali antimicrobici nell’assistenza sanitaria e in veterinaria.

Dalle ultime ricerche è infatti emerso che ogni anno a livello globale un terzo di tutti i prodotti alimentari destinati al consumo umano (1,3 miliardi di tonnellate) va perso o sprecato, con enormi perdite finanziarie e sperpero di risorse naturali. Solo in Europa, ogni anno si sprecano circa 88 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, con costi connessi che ammontano a 143 miliardi di euro.

Allo stesso tempo, l’abuso di medicinali antimicrobici nell’assistenza sanitaria e in veterinaria sta contribuendo a far aumentare il numero di microrganismi patogeni resistenti ai medicinali usati per contrastarli, come ad esempio gli antibiotici.

La FAO e l’UE collaboreranno anche per sostenere i governi nell’attuazione degli standard e degli orientamenti relativi all’AMR adottati dalla Commissione Codex Alimentarius.

Anche la Commissione europea, come la Fao, sta lavorando per sviluppare una metodologia per misurare i rifiuti alimentari come parte del suo “Piano d’azione per l’economia circolare”. A giugno ha adottato un nuovo piano d’azione per l’AMR, pienamente in linea con il piano d’azione globale dell’OMS sull’AMR e il piano d’azione della FAO sull’AMR 2016-2020, che si concentra specificamente sul problema all’interno delle catene alimentari.

Le opportunità di strategie che sfruttano le conoscenze e le risorse delle due organizzazioni sono molteplici e vanno dal sincronizzare gli sforzi per quantificare le perdite di cibo e i rifiuti in ogni stato della catena alimentare a migliorare lo scambio di informazioni e di prove relative all’uso antimicrobico nella produzione alimentare.