Si fa serio lo scontro sui dazi tra Usa e Cina e i mercati tornano a tremare. Pechino ha annunciato che su alcuni beni americani, per un totale di 60 miliardi di dollari, graveranno dal primo giugno dazi maggiorati. La decisione è arrivata dopo la mossa americana che ha portato da venerdì i dazi dal 10% al 25% sull’import di 200 miliardi di dollari di beni ‘made in China’. Queste ultime sono considerate dal colosso asiatico in contrasto col consenso delle parti di risolvere le divergenze commerciali attraverso consultazioni, ledendo gli interessi di entrambe le parti e non soddisfacendo l’aspettativa generale della comunità internazionale.

A difesa del sistema commerciale multilaterale e dei suoi diritti e interessi legittimi, la Cina ha annunciato che adeguerà le tariffe su alcuni beni importati dagli Stati Uniti. Nel complesso, si tratta di una lunga lista di 2.493 beni, colpiti da dazi al 10%, al 20% e al 25%. L’adeguamento alle misure tariffarie è una risposta all’ unilateralismo e al protezionismo degli Usa. La Cina spera che la parte americana torni alle consultazioni con sforzi congiunti nella stessa direzione “al fine di raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso sulla base del rispetto”. Insomma, che tutti ripongano le armi. Ma intanto le borse vanno in negativo e anche Wall Street è in affanno.

E l’Europa? L’Unione europea “è pronta” a rispondere se gli Stati Uniti “impongono dazi sulle auto e parti di auto”, ha detto il commissario Ue per il Commercio Cecilia Malmstrom intervenendo a un incontro organizzato dal gruppo parlamentare della Cdu/Csu al Bundestag, aggiungendo: “abbiamo una lista che discuteremo con i Paesi membri prima di fare qualsiasi cosa. Forse dovremo usarla, ma spero veramente di no”. Insomma un tutto contro tutti che non porterà alcun beneficio alle parti.